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Convenzione Blucenter


La convenzione prevede la fornitura di servizi qualificati a condizioni esclusive per le atlete di Pallavolo Valsugana e le rispettive famiglie.
Sarà possibile prenotare un consulto totalmente gratuito per una prima valutazione del problema telefonando al numero della segreteria Blucenter
049.8807841
e chiedendo di Andrea Schiavon o Lorenzo Sandi.

#HOPEFORTERESA

Ciao a tutti voi
Vogliamo condividere con voi, Famiglia Valsugana,

“Una speranza per Teresa #HOPEFORTERESA”,

sorella di un atleta Valsugana che ha bisogno dell'aiuto di tutti Noi per raccogliere la cifra necessaria a sostenere le spese mediche che permettano a Teresa di continuare a combattere.

“Uniti, piccoli doni possono portare ad un immenso risultato!”

Potete trovare a questo link la sua storia e la possibilità di donazione

Il Valsugana vi aggiornerà nelle pagine dei siti Valsugana Volley e Pallavolo Valsugana con le prossime iniziative.

Il presidente A. Bastianello
Il presidente M. Zorzi

La famiglia chiede di non essere contattata direttamente.

U18: MIOZZO PALL. VALSUGANA vs VISPA VOLLEY

26/03/2017


Partiamo dalla fine. Il campionato Under 18 ha come epilogo la vittoria, ipotizzabile, dell'Aduna, ma il Volley Project Le Ali, sulla carta quasi una vittima sacrificale della finalissima, ha invece dato enorme filo da torcere, trovandosi con estrema grinta avanti due set a zero (molto combattuti, 25-23 e 26-24) e a due punti dal titolo (23-23 nel terzo parziale). L'Aduna, anche in un momento di difficoltà, ne è uscita fuori con coraggio (23-25) e ha fatto valere il maggior tasso tecnico e fisico negli ultimi due set (15-25 e 8-25), lasciando lacrime alle avversarie per il sogno sfumato di un niente, dopo aver lottato fino alla fine pur partendo da sfavorite. Una finale dal livello altissimo, degno almeno di una media Serie C.

Valsugana e Vispa danno vita alla finale per il podio, non solo dal valore morale, ma importante per raggiungere la qualificazione regionale diretta. La partita è senza storia: il Valsugana gioca bene solo la fase centrale dell'ultimo set, sovrastato dal Vispa in tutti gli aspetti, a partire da quello mentale che è un po' mancato in questi appuntamenti importanti di final-four provinciale. 
Il Vispa entra con Pesce, Akrami, Michieli, Pegorin, Brusegna, Zerbini e la coppia di liberi Di Rocco (difesa) e Marcon (ricezione). Il Valsugana inizia con Borgo, Vanzato, Fassina, Romito A., Meroi, Turetta e Pierangelo libero. Il parziale in pratica si chiude subito, dopo un bel punto di Cecilia Turetta: Akrami fa disastri al centro sia a muro che in attacco, molto anticipato, potente e vario (3-7). Il Valsugana, sotto pressione, sbaglia molto e soffre in ricezione, non trovando sbocchi in attacco in modo continuo. Partita strepitosa di Pegorin, quasi perfetta dall'inizio alla fine in tutti i fondamentali, dalla battuta alla ricezione, dalla difesa all'attacco (anche in pipe): Michieli in palleggio ha solo l'imbarazzo della scelta su chi servire e Di Rocco fa il fenomeno in difesa quando il Valsugana tira a tutto braccio (7-15). Il muro composto del Vispa facilita la difesa e impedisce attacchi concreti al Valsugana, a dire il vero anche poco lucido nella scelta della traiettoria in alcuni casi, non troppo coraggioso in altri (8-19). Chiude Pegorin con una potente parallela (12-25).
Non cambia il copione nel secondo set. Entra Veronese (3-6), Brusegan però fa male in battuta (3-8). Akrami e Pegorin sono incontenibili e fanno quasi una gara personale a tratti, ma è alto il rendimento anche delle compagne. Il Valsugana fatica a fare i suoi punti, mentre il Vispa appena ha l'opportunità chiude con più semplicità (10-20). Zampieri e Sabbadin entrano in diagonale, la prima fa subito ace. Trovato il cambio-palla, al Vispa è sufficiente gestire, Pesce in battuta trova l'ace che conclude il set (14-25).
La gara sembra assumere il contorno dell'incubo per il Valsugana anche nel terzo parziale (4-9), manca anche tranquillità in alcune situazioni (7-13). Un muro di Elena Borgo e un mani-out ben gestito da Elisa Vanzato che poi trova anche l'ace danno coraggio al Valsugana che si ravviva, prima grazie ai colpi di Anna Romito dopo le difese di Lisa Pierangelo ed Aurora Veronese, poi con l'apporto dei centrali Gaia Fassina e Silvia Romito, subentrata a set in corso (11-13). Nel Vispa entra Bagato, nel Valsugana torna Meroi che punisce in diagonale e poi con una millimetrica parallela sulla riga (14-15). Sono due errori in attacco del Vispa a dare la parità, dopo azioni combattute (17-17). L'ultimo punto del Valsugana è di Elisa Vanzato (18-18), da questo momento è nuovamente un monologo del Vispa fino al termine: il punto conclusivo che dà il via ai festeggiamenti è di Akrami (18-25).

Il Vispa si presenta ovviamente portandosi anche ragazze che disputano la Serie C e già qui occorre fare la prima considerazione: vero che questo toglie spazio a chi ha giocato di più nella prima fase, lo è altrettanto il fatto che questo possa essere stata un'opportunità data dal Vispa per metà campionato a chi altrimenti entrerebbe molto meno in campo, per poi impiegare gli elementi migliori nelle fasi in cui il risultato è importante e molto più difficile da raggiungere.
Soprattutto, il Valsugana si è davvero confrontato con la vera eccellenza di ragazze che disputano o hanno l'età per l'Under 18, toccando con mano cosa significa essere mentalmente e tecnicamente forti in questa categoria giovanile e nel futuro da pallavolista a livelli medio-alti. L'Under 18 segna infatti un passaggio fondamentale da pallavolo giovanile a pallavolo adulta: nelle avversarie che si affrontano, nella tecnica, nella velocità di gioco, nella predispozisione tattica, nella preparazione delle partite più importanti, nella tenuta fisica e ancor di più nella testa.
Se nell'immediato questo ha purtroppo portato alla delusione di una doppia sconfitta contro Le Ali e Vispa, ha mostrato la via da intraprendere per diventare ancor più forti, fino ai livelli visti che rappresentano il top della categoria.
Il Valsugana sta disputanto una buona stagione, alla prima esperienza in Prima divisione è a metà classifica e potrebbe arrivare una salvezza tranquilla (occorre non mollare). In Under 18 è arrivata la qualificazione alle final-four, un po' sofferta come giusto e normale che fosse, però è giunta e potrebbe anche essere ancora portata a casa la qualificazione regionale. Pensare che sarebbe solo un piccola soddisfazione e che poi difficilmente si farebbe risultato non è la mentalità vincente: non è misurandosi contro squadre più deboli o simili che si cresce veramente, ma confrontandosi e anche subendo sconfitte contro avversarie più forti e che alzano l'asticella personale e di squadra.
Al Valsugana vanno comunque applausi ed incoraggiamento per quanto fatto finora, senza demoralizzarsi inutilmente per aver raggiunto un ottimo quarto posto provinciale contro atlete che fanno anche Serie B, C o D.
Va chiesto anche un salto di qualità, o meglio le ragazze stesse devono riflettere e pensare loro stesse a trovare questo passo definitivo per essere loro stesse al top, passare da squadra/atleta giovanile forte a squadra/atleta di livello regionale/nazionale matura. Il primo gradino è stato superato, grazie al lavoro di Adriano e Giorgia nelle passate stagioni, unite alla bravura delle ragazze: le atlete hanno raggiunto un livello di potenzialità sopra la media, arrivando a risultati più che buoni in Under 16. Anche il secondo gradino è stato superato, in questa stagione, con una maggiore consapevolezza e un redimento tecnico-tattico quasi ai massimi livelli provinciali (metà classifica di prima divisione, semifinale provinciale Under 18). Occorre ore togliere anche il "quasi". Quel "quasi" che si sarebbe potuto concretizzare nell'alta classifica di Prima divisione o nella finale provinciale U18, quel "quasi" che porta a black-out o alla sconfitta in qualche partita già vinta o vincibile, quel "quasi" che è mancato nella final-four Under 18 (basti pensare al livello stratosferico della finale tra Le Ali e Aduna). Un salto di qualità definitivo per competere ad alti livelli contro il top. E' qualcosa che viene da dentro, una motivazione personale prima ancora che derivante dal lavoro di squadra o dell'allenatore.
Per quanto difficile sia, questo passa da tre aspetti importanti: massima concentrazione in allenamento (per poter essere continui anche in partita); mentalità agonisticamente aggressiva, coraggiosa e vincente; stacco dal passato. Occorre scrollarsi di dosso i successi in Under 16, momenti sicuramente indimenticabili e che hanno ampiamente dimostrato il potenziale del gruppo. In una categoria giovanile. Ora si deve affrontare una vita pallavolistica adulta, avversarie che possono fare la differenza in categorie regionali o nazionali contro atlete esperte, in cui la concentrazione è massima, il coraggio è fondamentale tanto quanto sono essenziali tecnica, tattica, fisicità. Non si parte mai rassegnati perchè l'ultima può battere la prima senza il giusto atteggiamento di quest'ultima o ingabbiando tatticamente l'avversaria. Il tutto indipendentemente da chi guidi il gruppo: un'atleta che si vuole ritenere forte fa la differenza sempre e in ogni situazione. Essere forti significa avere il livello visto nella finale per il titolo, riuscire a fare la differenza per mentalità e gioco in quella situazione, vincere sotto pressione da favorite e non perdere male se sfavorite, combattendo punto su punto, insieme.
Tutto questo è da vedere non in chiave negativa, con rabbia o peggio depressione e disfattismo. Si rinnovano i complimenti a queste ragazze, alla loro voglia di stare insieme, alla loro passione, ai loro risultati. E allo staff per il lavoro intrapreso. Le ragazze sono infatti tra le prime quattro "under" padovane, tra le migliori in prima divisione che è il maggior campionato provinciale. Si indica loro la strada che hanno le potenzialità di raggiungere, il livello che in cuor loro vogliono essere e possono essere. C'è ancora un anno di lavoro per farlo. Basta non sedersi su quanto fatto, pensare a cosa migliorare, lottare sempre senza "se" e senza "ma", ricordandosi di ridere qualche volta in amicizia ed aiutarsi sempre a vicenda. Essere più costanti, togliere dalla propria testa e anche dal proprio vocabolario parole che inducono alla negatività, in un estremo ("siamo già forti", "non serve", "sono abituata così") o nell'altro ("non riesco", "non mi trovo", "colpa sua", "le avversarie sono forti"). Il Valsugana è forte, tutto può riuscire e dipende da se stessi e dall'applicazione individuale.
La maggior parte delle avversarie U18 sono state al limite di età, non il Valsugana che può quindi guardare con massima fiducia al futuro, nella prossima stagione e già fin da oggi. Basta avere la giusta umiltà e la giusta passione, la giusta grinta e la giusta mentalità vincente. Ripetersi, anche nei momenti di difficoltà: "io ci credo, noi ci crediamo". Il futuro è vostro e sorride, forza ragazze!!!

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