27/01/2017
Riscatto è la parola che si chiedeva al Valsugana alla vigilia della partita e riscatto è stato. Tre punti pesanti, sia per la classifica Valsugana, sia per le velleità di salvezza delle avversarie, sia per il morale della truppa in vista dei prossimi decisivi mesi.
Premessa: questa cronaca, pur seria nella sua disamina, ha toni volutamente goliardici e in clima carnevalesco, per sdrammatizzare un po' e ricordarsi che la pallavolo è impegno, ma anche divertimento in un gruppo ricco di amicizia.
Il Valsugana è dimezzato tra infortuni, malattie e defezioni varie, compreso coach Luca Secondin, sostituito da Tomas Tonazzo e dalle sue scarpe evidenziatore giallo tanto sgargianti quanto portafortuna. Non è l'unica cosa che salta all'occhio nella serata della Don Minzoni, i due aspetti da sottolineare di più sono la concentrazione che le ragazze hanno messo sul terreno di gioco dal riscaldamento all'ultimissimo scambio e la voglia di essere squadra. Così, anche se tecnicamente si è comunque faticato un po' più del previsto nei primi due set, concretamente non c'è stata storia per le malcapitate avversarie.
Ne ha beneficiato anche il (poco) pubblico, un po' più tranquillo del solito, ma che ha potuto applaudire ed incoraggiare le proprie beniamine per alcuni scambi di buon livello. Tutt'altra cosa rispetto all'ultima gara, in cui l'azione più applaudita era stata un canestro poco pallavolistisco (ma complimenti!) nel portapalloni all'angolo da centro campo dell'oggi ammalata Cecilia Turetta, mentre l'azione più bella una schiacciata dell'oggi infortunata (tra il pubblico) Laura Meroi che aveva fatto bisbigliare ai maschi preoccupati tra le tribune un eloquente "meglio non farla arrabbiare, chissà che sberle tira!". Manca anche Irene Zampieri, forse intimidita per la sua intervista pubblicata proprio in questi giorni, tra l'altro una chiacchierata particolarmente piacevole sul ruolo del palleggiatore e della pallavolo nella vita quotidiana.
Goliardia a parte, il Valsugana entra in campo con la scollata Elena Borgo in regia (rimasta infreddolita senza sciarpa, ma non per questo senza voglia di giocare), l'incavolata (non si sa perchè) Silvia Romito al centro a far coppia con la più sorridente Gaia Fassina (mah chissà...), la malaticcia Elisa Vanzato in banda con la pratica Aurora Veronese (poche parole, tanti fatti), l'esuberante Anna Romito in opposto (forse aveva annusato il buon profumo di biscotti provenienti dalla vicinissima tribuna), il grintoso libero Lisa Pierangelo (mugugnante ad inizio gara, pronta per la tenzone). Una parola chiave però accomuna la descrizione di tutte, comprese le ragazze non entrate, guardandole negli occhi: determinazione.
Le due squadre iniziano in modo fanciullesco, rincorrendosi come a dire "tocca a te! no, è il mio turno!": la battuta porta avanti di tre punti il Valsugana e poi fa pareggiare le ospiti (3-3), poco dopo la storia si ripete (5-5/8-5/8-8), ma il Vispa rompe gli indugi e con un paio di contrattacchi azzeccati spera di aver trovato un gap determinante (11-16). Tanta fatica per il Valsugana, però le ragazze non mollano proprio niente: battuta e muro sono le armi principali, ne beneficia la difesa che cresce nel corso della gara e recupera come di consueto un sacco di palloni (16-16). Il Vispa ci riprova (16-18), ma non riesce nell'intento di fuggire e nuovamente la battuta aiuta il Valsugana a trovare un bel vantaggio (22-18), con Giulia Carminato che si screpola dita e mani un po' mangiandosi le unghie e un po' di più per i mille applausi. Piccolo appannamento delle locali (23-21), il Vispa ha in mano un pallone fondamentale, ma spedisce a rete un contrattacco importante, mentre il Valsugana capitalizza al meglio le proprie opportunità (25-21), al termine di un set che non passerà agli annali come volley spettacolo, ma in cui sicuramente le ragazze si sono sfogate non poco in attacco, menando le povere avversarie in più di un'occasione.
Nel secondo set, dopo un avvio a braccetto, il Valsugana corre sfruttando una difesa migliore e come sempre la battuta (14-08). Ma le ragazze di casa si preoccupano a volte un po' troppo di rendere emozionante qualsiasi gara, creando pathos al pubblico non pagante che (non) affolla la Don Minzoni: ecco che un paio di errori e un buon turno al servizio facilitano la rimonta del Vispa (14-14).
Alle ore 21.48 si sente un rimbombo e tutti prendono spavento: si sarà rotto il canestro precisometro degli alzatori? Nessuna scheggia, per fortuna! Nessun problema anche per la zucca della povera Sofia Miotto a cui il canestro è caduto in testa con tutta la sua violenza (sembra anzi che dopo la botta abbia guadagnato qualche punto nel famoso indice Q.I.). Dell'evento si ha anche un ritratto opera di una ragazza in tribuna sul quaderno del mitico cronista (il nome è top secret). Dopo un paio di minuti, spesi dall'allenatore ospite in campo a giocare, la gara riprende: il Valsugana vuole recuperare il tempo perso e con molto cinismo trova cinque punti consecutivi (21-16), poi controlla fino alla legna dal centro che porta sul doppio vantaggio (25-21). La paziente vice-coach Michela Zannovello è addirittura commossa durante il set!
Del terzo set si ricorda il grandioso punto Valsugana con tre difese difficili su bordate avversarie, alla prima possibilità la banda di turno finalizza con una signora parallela, tanto potente quanto precisa (9-6). Alice Sabbadin è meravigliata e sorridente per quanto ha visto, così come lo sono gli entusiasti fans sulle tribune. Il Valsugana è padrone della partita, il Vispa non trova più i punti del proprio opposto ed iniziano a sommarsi ace a favore delle locali (19-12). Il Valsugana gioca anche con molta intelligenza in alcuni frangenti. La bionda Silvia Migazzi saltella felice all'angolo, mentre arrivano gli attacchi decisivi, in una partita in cui i pochi errori delle Valsu-girls denotano appunto la concentrazione e la voglia di fare di cui si è parlato in premessa. Un muro e un ace pongono fine alla gara (25-15). Chi gioca in tribuna, chi cerca di recuperare propri oggetti, chi va a vedere la gara della palestra limitrofa, chi mangia biscotti, chi va a casa: tutte finalmente serene!