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La convenzione prevede la fornitura di servizi qualificati a condizioni esclusive per le atlete di Pallavolo Valsugana e le rispettive famiglie.
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Orari di allenamento

PRIMA DIVISIONE
Lunedì 20.45-22.45 Cesarotti
Martedì 21.00-23.00 D.Minzoni
Giovedì 21.00-23.00 D.Minzoni

SECONDA DIVISIONE
Lunedì 21.00-23.00 D.Minzoni
Mercoledì 21.00-23.00 D.Minzoni
Venerdì 21.00-23.00 D.Minzoni

UNDER 16
Lunedì 19.30-21.00 D.Minzoni
Mercoledì 19.30-21.00 D.Minzoni
Venerdì 19.00-21.00 D.Minzoni

UNDER 14
Lunedì 18.30-20.30 Briosco
Martedì 19.00-21.00 D.Minzoni
Giovedì 19.00-21.00 D.Minzoni

UNDER 13
Martedì 17.30-19.00 * D.Minzoni
Mercoledì 18.00-19.30 D.Minzoni
Giovedì 17.00-19.00 * D.Minzoni
Venerdì 17.30-19.00 D.Minzoni
(* U12+U13)

UNDER 12
Lunedì 18.00-19.30 D.Minzoni
Martedì 17.30-19.00 * D.Minzoni
Giovedì 17.00-19.00 * D.Minzoni
(* U12+U13)

VOLLEY S3
Lunedì 16.30-18.00 D.Minzoni
Giovedì 16.30-18.00 D.Minzoni

NATIVITASAVONAROLA vs MIOZZO PALL. VALSUGANA

23/05/2018

Tabellone finale dei play-off e classifica finale del campionato

Testa, cuore, emozioni: ecco la Prima divisione!
Molti hanno provato a descrivere la differenza tra un atleta discreto e uno ad alti livelli o un campione, indipendentemente dal professionismo o meno. C'è un tratto comune che contraddistingue tutte le spiegazioni e sono i dettagli. Tecnici o fisici, ma per lo più morali o etici. E' facile comprendere come tra atleti di diverso livello la differenza principale stia nelle capacità, nella costanza di impegno e rendimento o nelle abilità e caratteristiche fisiche. Più difficile cogliere la sfumatura che può portare ad essere punto di riferimento, cioè una innata leadership, a porsi come caposaldo umano, cioè saper dare sicurezza ed emozioni, a diventare un campione, cioè saper risolvere con coraggio situazioni invalicabili per altri, riuscire a cocnretizzare con i fatti qualcosa che altri magari neanche pensano ed avere la capacità di reagire ad avversità, delusioni, sconfitte che sono traformate in un preziozo forziere umano che custodisce esperienza, rabbia agonistica, voglia continua di crescere e, in uno sport di squadra, desiderio di condividere l'avventura e mettere a disposizione tutto per il gruppo prima che per se stessi. Uno spirito che amplia il valore di un team: non è più una somma delle qualità singole, ma viene moltiplicata esponenzialmente la forza di volontà, quanto si può esprimere e spesso il raccolto finale. Mentalità vincente e gruppo vincente significa anche non sentirsi mai arrivati, tutto diventa un punto di partenza.
Ed è quello che colpisce di questa squadra. L'unità prima di tutto. La capacità di saper reagire: magari manca un po' l'esperienza per farlo già nel corso di una partita, ma le cocenti delusioni sono sempre state trasformate in grandiosi rivincite (e comunque è bene ricordarsi che esiste sempre anche una moltitudine di avversari a cui rendere conto, non è sempre possibile vincere o non avere la giornata storta). Le qualità elencate ci sono tutte, sia come team, sia nella maggior parte dei singoli. Con un po' di sana ambizione e crescendo, chissà quali traguardi potranno essere raggiunti... sicuramente quelli umani sono già "tanta roba" adesso.
Le ragazze devono essere fiere di se stesse e noi ricordarci di essere orgogliosi di loro. Un'emozione indescrivibile vivere e poter anche in piccola misura far parte di questa avventura, mette in pace con la pallavolo, la vera passione. E ciò, oltre che ovviamente per le tante vittorie, è un motivo per rendere grazie di cuore a queste ragazze che con il loro sudore ricordano sempre a tutti, spesso con una buona dose di simpatia ed umiltà (non scontata), cosa siano lo sport e l'amicizia. 

La partita emette due sentenze e una considerazione.
Valsugana terzo ai play-off, quinto nella classifica finale del campionato (in cui si aggiungono le promosse dai gironi), prima della provincia di Padova per eventuali ripescaggi (in cui concorrono anche le retrocesse dalla Serie D e le migliori delle altre province venete). 
Il Miozzo vince la quinta partita in altrettante gare contro il Nativitas (due in campionato e tre ai play-off, due in casa e tre in trasferta), di cui quattro al tie-break (una nettamente, la prima sfida al Nativitas disputata in esterna ai play-off).
La considerazione è basata sulla crescita tecnica e mentale della squadra, sulla grande tenuta atletica (e un po' di fortuna per la mancanza di infortuni seri) con 53 partite ufficiali disputate (7 nei play-off in venti giorni), di cui 13 tie-break (9 dopo Natale e di questi quattro in venti giorni nei play-off), infine sul risultato finale che vede in Maxi Supermercati, Aduna, Valsugana le tre formazioni più forti a fine campionato, anche se a onor del vero nessuna di queste squadre ha terminato i play-off imbattuta ed il Valsugana, pur con molte vittorie al tie-break (ma nelle gare secche quello che conta è solo vincere), è arrivato alla fine con una sola sconfitta, come il Maxì Supermercati (ininfluente nel match di andata della finale, già da promossa), mentre l'Aduna ne ha collezionate ben tre (una che l'ha relegata nel tabellone perdenti lasciandola in gioco e patita contro il Maxì Supermercati, una nella semifinale di andata contro il Miozzo e una tanto superflua quanto netta nella finale di ritorno di nuovo contro il Maxì Supermercati). 

Le atlete ad inizio gara ormai potrebbero salutarsi per nome, nel Nativitas le solite conoscenze Luca Secondin alla guida (un po' nervoso) e Giorgia Pegoraro come libero (grande gara la sua), bella cornice di pubblico che si è fatta sempre sentire incitando a crepapelle (e crepa-orecchie talvolta). Si parte dal 3-2 maturato all'andata a favore del Valsugana: al Miozzo serve vincere con qualsiasi risultato, deve evitare una vittoria da tre punti del Nativitas, con il 3-2 delle locali si andrebbe al golden set. 
E' un Nativitas in palla e determinato, fisicamente e mentalmente in partita fino alla fine; non da meno il Valsugana che mantiene la sua incostanza e forse paga un po' a livello fisico gli sforzi degli ultimi giorni, ma quando conta sa mettere in campo pure l'anima.

Il Miozzo parte con Elena Borgo infaticabile metronoma, Anna Romito a martellare le avversarie, Cecilia Turetta e Silvia Romito a rubare loro il sonno al centro, Elisa Vanzato ed Aurora Veronese tuttofare in banda, Lisa Pierangelo in seconda linea a scardinare le certezze delle attaccanti di casa.
Nativitas con Pizzinato in palleggio (nelle ultime tre gare si sono viste mille ragazze nel ruolo di alzatrice e più in generale una miriade di formazioni diverse, di necessità si fa virtù), Braga opposto, Lana e Bertin di mano, Ceccato e Zanetti al centro, Giorgia Pegoraro libero.
Inizio in discesa per le ospiti: Silvia si fa subito sentire in battuta con due ace e le compagne gestiscono bene il suo turno al servizio (6-1). Peccato che altrettanto capiti al Nativitas con Bertin dai nove metri e poi arrivi il punto del pari sempre in battuta di Zanetti (9-9). Ritmi per lo più blandi nel corso del match, misti ad azioni veramente infinite ed intense che strappano applausi, soprattutto per la qualità difensiva delle due formazioni, con i liberi Lisa e Giorgia fenomenali. Il primo set è spesso un esercizio di battuta (nel Valsugana ace per tutte, rimane quindi la curiosità di aver potuto vedere anche Lisa in questo fondamentale), il Miozzo è molto presente a muro ed ha in tutte le attaccanti autentiche bocche da fuoco, il Nativitas comunque non è da meno e c'è grande equilibrio (20-21). 
Bene le coperture del Miozzo che fruttano il break, grazie anche ad un'azione da manuale che vede doppio positivo di Aurora in ricezione, palla in mano ad Elena che al salto inibisce le capacità cognitive del muro avversario e permette ad Elisa di sfondare il pavimento senza muro (23-21). Un paio di ingenuità tanto per non far rilassare troppo il pubblico (23-24), poi altro tiplo punto con Elisa, Aurora e Lisa. Lisa? Sì, Lisa! Tuffo in copertura difensiva, altra acrobazia in copertura di un attacco murato, poi tiene una gran bordata e infine l'avversaria di turno preferisce sbagliare per sfinimento (26-24). 

Non cambia il copione nel secondo set, in cui la battuta ha meno peso, la difesa ed il muro rimangono aspetti importanti ed il punto a punto è spezzato da un attacco meno efficace del Valsugana, a fronte della concretezza di Braga e Lana e dei muri di Ceccato (09-14). Il Jolly Camilla entra al centro, inizialmente al servizio. Il Nativitas fa le sue fortune tra muro e difesa (tra cui altri tre punti diretti a muro di Pizzinato, Bertin, Zanetti), Braga continua a mettere fieno in cascina in attacco, Pizzinato smista pulito e vario, Bertin sempre puntuale in prima linea e Giorgia Pegoraro si candida come nuovo modello di aspiratutto (13-21). Spazio a Valentina (già entrata anche per la battuta nel primo set) e Carola Pagnin, preziosa in questo frangente. Tanta Anna (17-21), ma anche ace della neo-entrata Schiesaro ed un errore conclusivo del Miozzo (21-25). Considerazione: molto bella ed equilibrata la prima metà di set, poi il Valsugana cala ed il Nativitas va sul velluto, ma giocando poco bene termina non distante dalle avversarie. 

Il terzo parziale non fa presagire nulla di buono (0-3), così Cecilia decide di battere come sa fare e improvvisarsi libero un paio di volte, tra l'altro l'asse centrale funziona perchè Silvia mette a terra tutto e tramuta in oro quello che le capita tra le mani (a pensarci era un'occasione per arricchirsi) ed Anna è uno spettacolo di grinta, potenza e tecnica assolute (6-6). Sfilza di ace lunga come uno scontrino in un centro commerciale da entrambe le parti, il Nativitas è sempre avanti quando non c'è parità, ma di solo uno o due punti. Muro di Silvia, preludio di una delle varie azioni lunghe: una dura quasi metà partita e permette al Miozzo di mettere il naso avanti con Elisa che delizia (16-15). Meriti alla battuta avversaria o difficoltà ricettive del Valsugana, fatto sta che il Nativitas scappa (19-22), ma viene riacciuffato da Aurora, Anna ed Elisa (24-24). Errore in attacco e locali che intravedono la possibilità di ribaltare il risultato dell'andata (24-26).

Gara di tifo che entra nel vivo, idem la partita in campo. Pronti, via, palla ad Anna, avversaria colpita ed affondata (cit.), Anna che si domanda probabilmente perchè non fare anche ace già che ci siamo... e lo fa (3-1). Cecilia iperbolica a muro, centrali stoici per le magagne fisiche, ma non solo: centri che difendono si vedono solo al Valsugana. Elena si diverte a far impazzire il muro avversario e le sue compagne ringraziano restando spesso con uno o zero marcatori (7-2). Si vede perfino flipper in qualche azione, ma gusta agli spettatori ospiti soprattutto il "murone", o meglio i tre consecutivi confezionati da Silvia (non si fanno feriti in battaglia). Non disdegna un muro neppure Elisa (11-04), Anna randella, Aurora la imita (16-07). Set troppo corto per gli standard Miozzo: giusto provare a prolungarlo un po' (16-12). Serve vincerlo e allora si torna a carburare senza troppa pietà (20-12). Dentro Camilla che azzecca subito un attacco squisito, l'ennesimo muro di Silvia quasi non fa più notizia, il Nativitas cambia tutto il possibile ed è molto fallosa nel finale (25-14).

Muro di Zanetti ed errore (0-2), Anna ed Aurora più un muro del duo Cecilia-Elena per il pari (4-4). Ace di Zanetti e di Elisa, cambio-campo col Nativitas in minimo vantaggio (7-8). Serata arbitrale non proprio ottimale (anche se il secondo arbitro per la verità sembra sul pezzo), quanto meno errori equamente divisi tra le due formazioni. Elena ed Anna si schiantano più volte per recuperare un pallone, cosa che Lisa fa quasi di professione; nel Nativitas viene tirato su l'impossibile e si assiste a un set tecnicamente ed agonisticamente superlativo, tra lo stupore viste le due ore e mezza di gioco, comunque degno finale stagionale per due squadre di alta classifica.
Break delle locali (10-12), Anna in attacco e in battuta pareggia i conti (12-12). Cecilia lascia una mano, Silvia la schiena, Elisa la spalla, Elena un polmone e mezzo, Lisa quasi una caviglia: monumento dal Ministero della Sanità proposto per Anna ed Aurora che sembrano immuni. Il succo è che il Valsugana mette tutto per portarsi a casa la vittoria ed evitare il golden set: Aurora affidabile ed Elisa garanzia, però match-ball ottenuto da Braga; Anna da seconda linea annulla, tocco di seconda di Elena, errore avversario ed il successo  sul fil di lana è servito (16-14).

Chi scrive promette con le dita incorciate di essere più sintetico nela prossima stagione! (ma forse così sarebbe persa qualche emozione, no?)

 
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