15/02/2020
Primi punti e prima vittoria in Eccellenza provinciale per l'Under 14, ottenuti con sacrificio dopo aver rimontato in modo tanto incredibile quanto meritato l'Arcella, sia nei set (da 0-2), sia nel tie-break (1-5). Una gara dai due volti quindi, in cui l'Arcella ha tenuto le redini dell'incontro fino a metà, per poi calare e dare spazio ad un Valsugana rinvigorito, con il tie-break set che ha rispecchiato in miniatura il copione di quanto visto dei primi quattro set.
Nel Valsugana scendono in campo Rebecca Biasio, Beatrice Rossi, Sara De Cia, Irene Zella, Isabella Pecchi, Giorgia Marcon e libero Beatrice Facchin. Assolutamente da citare anche chi ha fatto il tifo dall'angolo (a volte meno semplice di vivere la garfa da protagonista), sempre pronte nel caso di chiamata da coach Beatrice Marcato (subentrare è sempre più difficile, specie se si deve cambiare l'inerzia), ricordandosi che una squadra è tale ed ha la "S" maiuscola quando e perchè esiste un gruppo intero unito: Anna Artuso, Kristal Magni, isabella Ramina, Michelle Nedelcu, Maria Vittoria Quartesan.
Il primo set è a senso unico: l'Arcella parte meglio (1-5), batte bene e difende altrettanto positivamente (03-10). La squadra di casa costruisce qualcosa soprattutto in battuta, senza comunque impensierire le avversarie (09-16). Non ci sono cambi, ne sorprese: il parziale scorre senza sussulti prendendo la strada ospite (18-25).
Anche nel secondo set è l'Arcella ad approcciare meglio, risultando più vivace in attacco e mettendo a nudo le difficoltà di casa un po' in tutti i fondamentali (1-6). Quando il Valsugana si risveglia dal torpore, è tutta un'altra musica e la sinfonia in battuta percuote sulla ricezione avversaria, ma soprattutto cambiano atteggiamento e qualità offensiva delle locali (14-12).
Set più combattuto che non si può definire punto a punto perchè riesce più facile ottenerlo per chi ha il servizio in mano, con ace o nel corso dello scambio. Resta il fatto che tra break e contro-break ci si presenta alla vista dello striscione del traguardo in parità (21-21). La linea viene attraversata dall'Arcella che vine lo sprint con più fermezza e lucidità, mentre il Valsugana torna ad inceparsi anche negli errori (22-25).
Il terzo set è senza storia: il Valsugana valorizza tutti i suoi pregi principali, in particolare nella fase break, non soffrendo particolarmente, sbagliando poco e ricevendo bene, aiutato dall'Arcella che commette più di qualche errore in battuta. L'allenatore ospite Trevisan prova a smistare le carte con ben cinque new-entry, ma non ottiene quanto sperato (25-13).
Ritmi alti ed agonismo a mille contraddistinguono il quarto parziale, ma solo fino a metà (13-15). I tanti scambi prolungati che riservano mille emozioni e tanta intensità, lasciano spazio ad un Valsugana dirompente che in due rotazioni uccide il parziale, grazie a tre armi: la battuta è come un bombardamento aereo, il contrattacco pulito ed organizzato funziona come una mitragliatrice, la pressione messa alle rivali è come un'arma chimica che lavora nelle menti avversarie, tant'è che infine lo smarrimento dell'Arcella è una bandiera di resa (25-16).
Il tie-break parte in modo traumatico per le padroni di casa (1-5), capaci ancora una volta di rialzarsi: il primo punto del Valsugana è un regalo avversario e ne arriveranno ben cinque nel corso del quinto set. Anche quattro ace fanno la differenza. Ma gli aspetti principali sono il carattere e il saper soffrire nelle azioni più lunghe e che danno morale (o lo tolgono nel caso dell'Arcella).
Beatrice Facchin dà forte solidità, mentre Rebecca ha la mano pesante in attacco. Isabella punge moltissimo in battuta, Irene deve sfoderare polmoni d'acciaio in palleggio, Beatrice Rossi da èquilibrio e non va sottovalutato in una gara in cui i dettagli fanno la differenza. Sara e Giorgia sono semplicemente letali a muro e nel convertire in oro tutte le palle vaganti sotto rete.
Il Valsugana raccoglie quattordici punti lasciandone solamente due alle avversarie, trovandoil pari a ridosso del cambio-campo (6-6), mettendo subito la freccia (8-6), concendendo un solo cambio-palla ancora (8-7), per poi mettere il turbo e lasciare senza benzina le rivali (15-07).