05/04/2025
Giro di boa del girone playoff per la Seconda divisione Pectech, assestatasi al settimo posto (otto squadre), ma con segnali di poter risalire la classifica dopo le ultime apparizioni, compreso il successo al tie-break contro La Fenice, quarta ed in piena lotta per la promozione.
Coach Nartia Sicchieri schiera Foralosso/Conte, Baldin/Maggi, Schiavo/Ricciardiello, libero Mazzucato. Coach Maddalena Varotto manda in campo Palmarin palleggio, Delon opposto, Fumian e Salvagnini bande, Callegaro e Capuzzo centri, liberi Zambelli e Pirotto.
Baldin apre la gara con una baldante parallela, risponde Fumian. Inizio karmatico, l'ace di Palmarin è compensato con stessa moneta da Conte, Foralosso è costretta a sudare fin dagli albori, intanto Maggi accarezza corto e Schiavo spara alla sua destra (5-4). La doppietta di Baldin (una pipe) pareggia i precedenti errori locali (7-7), La Fenice comunque sbaglia meno e viaggia bene con Salvagnini, Dumian e l'ace di Capuzzo (09-12). Il Pectech anticipa la Pasqua e risorge con Mazzucato in difesa, Maggi in prima linea e Baldin dai nove metri (12-12). Maggi passa anche in mezzo al muro, la caparbia difesa di Ricciardiello è premiata dal braccio ortodosso di Conte (15-13). Tira Delon, frecciata di Maggi, ma la parallela di Delon ed il muro di Capuzzo impattano (16-16). Incredibile lungolinea nei 20 cm concessi dalle avversarie di una Maggi in evidente trance agonistica. In estasi anche Baldin che allunga a tutto braccio, mentre Schiavo implementa al servizio dando assenso alla richiesta in tal senso appena pervenuta dalle gradinate (19-17). Il problema del Pectech è quello di inchiodarsi a diciannove: il servizio di Salvagnini infatti devasta tra free-ball, orrori locali ed ace, compreso quello decisivo (19-25).
Partenza sfavillante per il Pectech nel secondo set (3-0). Foralosso miracola un paio di interventi, anche se a volte predica al vento perché le attaccanti sbagliano, mentre altre semina sul terreno buono ed il suo verbo porta frutto: Baldin predilige il mani-out, Ricciardiello si tuffa e Conte catechizza, Maggi preferisce arrotare parabole profonde (5-3). Eleonora al cubo: Schiavo deforma il Mikasa in first-time, Maggi scartavetra il taraflex da fondocampo, di nuovo Schiavo sa sorprendentemente essere anche delicata nell'appoggiare un pallonetto a tre micron dalla rete. Mazzuccato tiene in vita la sfera, Baldin non vuole fare da semplice comparsa e lo sbatte a terra (10-05). Muro solitario di Schiavo che poi si improvvisa libero, con una tripla difesa che vede come baluardo offensivo la cannonata di Baldin (12-06). Controffensiva di Fumian ed ace di Palmarin, ma Baldin (anche un ace) e Conte mitragliano senza alcuna pietà (16-09). Si addormenta il Pectech ed è un sonno molto profondo, ovviamente anche per merito anche delle avversarie (18-18). Maggi suona la sveglia con una bordata ultrasonica, la schiacciata di Conte fa invidia alla velocità dei neutrini del Cern. Entra Turolla in battuta, restando per dare vivace ed efficiente supporto in seconda linea insieme pure a Gandin. Letale Baldin, scende improvviso al suolo l'ace di Schiavo, mentre Conte con nobile classe sciabola continuamente in tutte le direzioni ed il set è bianconero (25-19).
Si riprende col doppio libero come a fine secondo parziale: Gandin affianca Mazzucato. Mani-out energico di Maggi, Ruzzarin si fa sentire, pallonetto lateralissimo di Schiavo. Da un lato Palmarin coglie un punto furbo, dall'altro c'è il cambio regia con l'ingresso di Lana (3-6). Alterna centro e banda l'alzatrice ospite, Conte in attacco è un toro che vede rosso, Gandin sguizza in difesa come un'anguilla e Maggi snocciola schiacciate, finché Ricciardiello segna il pari con un ace teso come la corrente alternata a 150V (8-8). Lana nasconde smaliziata fino all'ultimo la sua furbata di seconda (10-10), tuttavia non si impressionano per nulla Capuzzo (tripla, di cui due ace) e Callegaro (doppietta): i cinque punti di gap accumulati (10-15) sono un fardello che solo i ceffoni di Baldin consentono inizialmente di sopportare (12-18), ma alcuni errori locali sono tanto costosi quanto evitabilissimi, tanto da fare suonare polli di plastica gorgeggianti in tribuna (veramente esistenti) a metafora dell'operato di casa. Entra Tortorelli. Più misteriosa dell'esistenza degli ufo, la traiettoria di Baldin dal (quasi) seggiolone arbitrale termina sul posto due avversario: chapeau (15-19). Callegaro non fa sconti, a segno Maggi, però La Fenice pesca un muro di Capuzzo e l'ace di Delon (16-22). Parallela e battuta vincente di Conte, purtroppo si fa male Palmarin (in bocca al lupo): subentra Cesaro per il resto della gara (18-22). Ruzzarin in attacco avvicina all'obiettivo le ospiti, Salvagnini fa centro con l'ace devisivo (18-25).
Pronta reazione di casa, con tanto di poker servito da Conte (5-2), autentica predatrice di tutti gli attacchi locali - al netto di sbagli ospiti - per un terzo di set (8-4). Cala l'asso anche Baldin, Schiavo al servizio fa scala reale: a Las Vegas questa squadra potrebbe fare affari (9-6). Con furore Callegaro e Fumian, altrettanto feroci le tre laterali di casa (13-09). Salvagnini ci crede, sfonda Maggi, ma sono sanguinosi alcuni errori locali e Capuzzo sigla il tap-in del pari (14-14). Con obiettività e onestà intellettuale, fase centrale di quarto parziale più o meno inguardabile (set con ben ventuno errori complessivi, sommando quelli commessi dalle due squadre e contando solamente quelli pagati con la perdita diretta del punto). Tra sbadigli e desideri di un cioccolatino in tribuna, si intravede un lampo di Baldin e l'imperioso muro di una galvanizzata Tortorelli a sparigliare le carte (19-15). Due esibizioni difensive freestyle di Foralosso e Mazzuccato diventano purtroppo pleonastiche, comunque rimedia più volte il prepotente braccio di Conte, non rendendo invano i salvataggi di una Gandin molleggiante (23-18). Il mancino educato di Maggi prolunga l'infinita sfida ai supplementari (25-20).
Tie-break inaugurato da Fumian, il tuffo di Mazzucato trova la potente finalizzazione di Conte. Vento in poppa per il Pectech: il nove per nove avversario è terra di conquista con l'irrepprensibile mani-out di Maggi, il piccante dita-out di Schiavo e due missili in battuta di Conte (6-3). Mura Delon, poi para Gandin e colpisce Conte in snodabile extrarotazione lungolinea. Si rischia grosso con quattro improvvisi errori filati in attacco (7-8). Risolve i problemi Foralosso con fulminea prodezza balistica, spingendo profondo in P5 con enfatica arguzia. Baldin non si tira indietro quando conta, inoltre è un autentico toccasana il muro di Conte (11-09). Fumian e Conte si sfidano, successivamente tra vamoooss spagnoleggianti e pugni alzati al cielo (evocando un po' la lotta alla segregazione razziale) arrivano in dote punti che infondono coraggio, sulle disgrazie altrui, in parte imposte dalle difese ad oltranza del Valsugana (14-11). Nada la prima chance (battuta errata), ace di Fumian a mettere un po' di apprensione. Alla terza opportunità è l'audace Maggi a sfoderare urlante il mani-out della grintosa vittoria Valsugana (15-13).