02/12/2016
Partita all'ultimo spigolo [citazione]: ricezione (e alcune difese) sconosciute alla Don Minzoni in questa serata, con le avambraccia delle ragazze che invece di formare un solido piano per servire al meglio i palleggiatori, spesso sono spigolose nel piano di rimbalzo e fanno schizzare la palla un po' ovunque. Il Valsugana fatica in ricezione e non trova una giornata positiva in battuta, con queste premesse la potenza avversaria in attacco ha la meglio e alla lunga la squadra di casa si spegne, forse lottando un po' meno di quanto si è abituati a vedere. Il Vigonza fatica molto a sua volta in seconda linea e ha anche qualche vistoso passaggio a vuoto, ma è più costante al servizio e sfrutta sia gli errori in battuta del Valsugana per il cambio-palla, sia l'imprecisione nel campo avversario per mettere in grado le molte bocche da fuoco di far male.
Nel primo set il Valsugana entra male in partita (2-7), ma ha la capacità di rimettersi prontamente in corsa grazie a un paio di buone rotazioni in battuta di Anna Romito ed Aurora Veronese, con attenzione in difesa, appoggi millimetrici del libero Marina Dal Cin e sfruttando una ricezione deficitaria del Vigonza (11-11). Il problema nasce con il calo di efficacia dai nove metri perchè toglie due variabili dalla gara potenzialmente a favore delle padroni di casa: il punto di forza locale del servizio ficcante e allo stesso tempo il punto debole della ricezione avversaria, permettendo quindi anche un attacco più forte e vario. Il Vigonza restituisce il favore con Fornea in battuta (11-14), ma in generale il Valsugana non riesce a fare più del faticoso cambio-palla, mentre le ospiti ottengono quasi sempre due o tre punti in fase di difesa e alla lunga creano il gap finale (18-25).
Nel secondo set la gara scorre punto a punto nella fase iniziale, Elisa Vanzato risolve una situazione intricata al termine di una delle azioni più lunghe, ma il primo break è sul servizio di Fabbro (09-12) e cambia pesantemente l'equilibrio, con il Vigonza che scappa inesorabilmente (12-21): le ospiti controllano e vincono anche il secondo set (16-25).
Nel terzo parziale entra Giulia Carminato nel Valsugana ed inizialmente impatta molto bene nel match, le bianconere locali inoltre sono determinate e il turno di Elena Borgo fin da subito manda in crisi le ospiti (4-0). La sostituzione del libero Bertolin nel Vigonza non dà i suoi frutti e questo, unito alla ritrovata forza del Valsugana, manda in tilt le ospiti in ricezione, poi fallose anche in attacco (10-02). Gaia Fassina e Cecilia Turetta possono gioire per vari muri e qualche bell'attacco, Anna Romito tira stecche in parallela, però la ricezione non gira e in qualche occasione la squadra ospite recupera qualche punticino (15-09). Il Valsugana comunque è rinato e si trova ad un passo dal set, imponendo il proprio ritmo (22-15). Black-out. Si spegne la luce nella squadra di casa e si rivive al contrario quanto successo contro il Pojana la settimana precedente: sul servizio di Bordin, si assite ad una rimonta impensabile che inchioda il Valsugana a ventidue e porta al Vigonza un'infinita serie di punti consecutivi su ace diretti, qualche potente contrattacco ed errori in attacco delle locali. Il tabellone segna così un inimmaginabile 22-25 che consegna la vittoria netta al Vigonza.