Altri partner

Convenzione Blucenter


La convenzione prevede la fornitura di servizi qualificati a condizioni esclusive per le atlete di Pallavolo Valsugana e le rispettive famiglie.
Sarà possibile prenotare un consulto totalmente gratuito per una prima valutazione del problema telefonando al numero della segreteria Blucenter
049.8807841
e chiedendo di Andrea Schiavon o Lorenzo Sandi.

Accesso webmail privata

Orari di allenamento

PRIMA DIVISIONE
Lunedì 20.45-22.45 Cesarotti
Martedì 21.00-23.00 D.Minzoni
Giovedì 21.00-23.00 D.Minzoni

SECONDA DIVISIONE
Lunedì 21.00-23.00 D.Minzoni
Mercoledì 21.00-23.00 D.Minzoni
Venerdì 21.00-23.00 D.Minzoni

UNDER 16
Lunedì 19.30-21.00 D.Minzoni
Mercoledì 19.30-21.00 D.Minzoni
Venerdì 19.00-21.00 D.Minzoni

UNDER 14
Lunedì 18.30-20.30 Briosco
Martedì 19.00-21.00 D.Minzoni
Giovedì 19.00-21.00 D.Minzoni

UNDER 13
Martedì 17.30-19.00 * D.Minzoni
Mercoledì 18.00-19.30 D.Minzoni
Giovedì 17.00-19.00 * D.Minzoni
Venerdì 17.30-19.00 D.Minzoni
(* U12+U13)

UNDER 12
Lunedì 18.00-19.30 D.Minzoni
Martedì 17.30-19.00 * D.Minzoni
Giovedì 17.00-19.00 * D.Minzoni
(* U12+U13)

VOLLEY S3
Lunedì 16.30-18.00 D.Minzoni
Giovedì 16.30-18.00 D.Minzoni

Rubrica Conosciamoci...: speciale minivolley

SPECIALE PUNTATA MINIVOLLEY
(N° 11 stagione 2016/17 del 19.05.2017)
 
    
(F) Elena Ferrari - Under 11
(M) Martina Ferrari - Under 11
(Z) Elenza Zancato - Minivolley
(B) Beatrice Aghito - Minivolley
       Elena Sardena
 Referente minivolley
 Aiuto Allenatrice
 
Iniziamo dalle quattro condottiere sul campo del minivolley e dell'Under 11 (quest'ultima rappresentata dai bambini più grandi del minivolley): in comune non solo il sangue (due sorelle) o il nome (due Elena), ma soprattutto il dna Valsugana e l'impegno profuso verso i ragazzi. 

Soprannome
(B) Bea; (F) Ele o Ferri; (M) Marti; (Z) Zanca

Numero e colore preferito
(B) Numero 9, colore direi tutti!; (F) Numero 12, colore blu;
(M) Numero 9 , colore rosso; (Z) Numero 7, colore blu

Libro, film e canzone preferiti
(B) Non mi piace leggere, come film Paradiso amaro e come canzone L’estate addosso di Jovanotti
(F) Genere romantico per film e libri, ad esempio Dear John o Le pagine della nostra vita, mentre come canzone Wonderwall degli Oasis
(M) Genere fantascientifico per libri e film, Time of your Life dei Green Day
(Z) L'ombra del vento, Shutter Island, Knocking on Heaven's Door

Hai animali?
(B) Un cane; (F-M) Un gatto; (Z) No

Tre pregi
(B) Disponibile, perfezionista, altruista
(F) Paziente, solare, ottimista
(M) Caparbia, disponibile, sincera
(Z) Solare, vivace, sincera

Tre difetti
(B) Critica, puntigliosa, testarda
(F) Permalosa, testarda, indecisa
(M) Disordinata, permalosa, orgogliosa
(Z) Testarda, irascibile, puntigliosa

Descriviti in quindici parole oppure con un motto/citazione:
(B) Sono timida, tendo a essere testarda e voler avere sempre ragione, soprattutto su mio padre.
(F) "Vivi e lascia vivere".
(M) "Vola solo chi osa farlo".
(Z) "Volere è provarci; e se provandoci lo vuoi davvero tanto, allora ci riesci pure."

Che tipo di persona non riusciresti a sopportare?
(B) Incoerente, falsa, insistente; (F) Opportunista; (M) Falsa; (Z) Saccente

Hobby o passione oltre al volley
(B) Ascoltare musica
(F) Uscire con gli amici e fare shopping
(M) Stare con gli amici
(Z) Leggere

Materia preferita
(B) Spagnolo; (F) Matematica e scienza; (M) Motoria; (Z) Matematica

Il tuo sogno è diventare...
(B) Diventare assistente di volo, voglio studiare arabo e trasferirmi in Spagna  
(F) Medico o ingegnere
(M) Non lo so...
(Z) Ingegnere

Sei razionale o istintiva?
(B) Razionale
(F) Di solito razionale, ma capita anche di essere istintiva quando non sopporto più...
(M) Istintiva
(Z) Razionale, quando riesco...

Sei la ragazza semplice e della porta accanto oppure sofisticata ed intellettuale?
Tutte: Semplice. la ragazza della porta accanto

Sportiva o elegante?
Sportiva: Elena F.,Elena Z.
Entrambe le cose: Beatrice, Martina

Jeans&tshirt o tubino?
Jeans&tshirt: Beatrice, Martina, Elena Z.
Elena F.: preferisco per comodità jeans e tshirt, però mi piacciono tanto anche i vestiti...

Crema o cioccolato?
Crema: Elena F., Elenza Z. ("ma non posso mangiarla!")
Cioccolata: Beatrice, Martina

Hai più scarpe o più borse?
Scarpe: Beatrice, Elena F., Martina
Elena Z.: il minimo di entrambe

Ballerine o tacchi?
Ballerine: Elena Z.
Tacchi: Beatrice, Elena F., Martina

O-bag si o no?
Si: Elena F.
No: Beatrice, Martina, Elena Z.

Festaiola o pantofolaia?
Festaiola: Beatrice, Elena F., Martina
Pantofolaia: Elena Z.

Saresti favorevole o contraria ad un'ipotetica uscita dall'euro?
Tutte contrarie

Che lingue straniere conosci?
(B) Inglese, spangolo, francese
(F) Inglese e pochissimo spagnolo
(M) Inglese
(Z) Inglese e spagnolo

Dove andresti se ti regalassero un viaggio?
(B)  Emirati Arabi, Sud America o Nord Europa
(F) Sud America
(M) Australia
(Z) Brasile

Vinci un milione di euro: che fai?
(B) Spendo tutto in viaggi
(F) Comprerei una casa, un'auto e viaggerei
(M) Un viaggio in tutto il mondo
(Z) Compro casa, libri e risparmio

Profumo preferito?
(B) Kenzo
(F) Dolce di Dolce&Gabbana
(M) Euphoria di Calvin Klein
(Z)  Eau d’issey di Issey Miyake

Il pranzo dei tuoi sogni...
(B) Non saprei
(F) Cannelloni e come dolce la meringata
(M) A base di pesce
(Z) Lasagna e polpette

Ruolo preferito tra quelli che hai fatto e perchè...
(B) Palleggiatore.
(F) Libero perché mi piace avere responsabilità anche se anche la banda non mi dispiaceva visto che comunque ha la soddisfazione di fare i punti.
(M) Banda perché posso sia attaccare, sia ricevere, sia difendere.
(Z) Schiacciatore perché l’ebrezza tra il momento di stacco e il momento di apice in cui si colpisce il pallone è magia.

Ruolo che ti sarebbe piaciuto o vorresti provare e perchè...
(B) Centrale.
(F) Libero va bene.
(M) Banda va bene.
(Z) Avrei voluto provare il libero perché amo molto ricevere e difendere… ed è l’unico ruolo che mi resta quasi da provare.

Quando hai iniziato a giocare o sei entrata nel "mondo volley"? Breve storia del tuo percorso...
(B) A 12 anni nel 2012, poi U13, mi sono fermata ed ho ripreso in U16.
(F) Ho iniziato pallavolo quando avevo 9 anni, insieme con le mie amiche. Ho sempre giocato al Valsugana da quando ho iniziato fino ad ora, facendo tutte le under, mentre ora gioco in Seconda Divisione.
(M) A 8 anni. Sono in Seconda divisione e ho sempre giocato al Valsugana, ma non ho fatto né l'Under 16, né l'U18.
(Z) Ho iniziato a giocare a circa 10 anni perché dopo degli sport individuali volevo approcciarmi a un gruppone la pallavolo mi aveva sempre affascinato. Ho giocato al Valsugana dal primo anno (2008-2009), in cui abbiamo vinto il nostro campionato, fino all’ultimo anno.

Hai fatto altri sport?
(B) Nuoto, danza modena e classica, zumba.
(F) Nuoto e ginnastica artistica.
(M) Nuoto e ginnastica artistica.
(Z) Danza classica e in contemporanea un po’ di nuoto.

Perchè il volley e non altro?
(B) Perché nonostante abbia provato altri sport, non mi divertivo mai quanto mi divertivo in U13 e U14 e mi diverto tuttora.
(F) Mi piace la pallavolo perché è uno sport di squadra, si è in gruppo e quindi si cresce insieme, si impara ad affrontare le sconfitte e a festeggiare per le vittorie; alleno perché voglio trasmettere la mia passione ai bambini insegnando a loro le basi per poi continuare a crescere praticando questo sport come ho fatto io.
(M) Perché è un gioco di squadra basato sulla fiducia che ricevi dai tuoi compagni e che dai a ciascuno di loro e anche perché è sempre imprevedibile.
(Z) Perché la pallavolo coinvolge ogni fibra del corpo e della mente del giocatore, facendolo crescere in entrambi i frangenti.

Quali emozioni suscita il volley da giocatrice?
(B) Non potendo partecipare al campionato perché più vecchia delle mie compagne di squadra, posso dire che vado ad allenarmi per divertirmi e migliorare per iniziare il campionato l'anno prossimo.
(F) Quando gioco a pallavolo mi diverto tantissimo, è bello stare in compagnia e condividere una tua passione con altre ragazze nonostante le fatiche e difficoltà.
(M) Quando gioco a pallavolo riesco a sfogarmi e mi diverto sempre.
(Z) Quando giocavo, ogni partita e ogni allenamento mi stimolavano la voglia di essere sempre più precisa e in qualche modo elegante… di non trascurare nessun pallone e usare la testa per fare la mossa giusta, non per dare spettacolo.

Quali emozioni ti regala il volley da allenatrice?
(B) Allenare, nonostante sia molto faticoso, è diventata una passione oltre che un divertimento; mi piacerebbe molto allenare una squadra che partecipa ad un campionato per vedere i risultati del mio lavoro tutte le settimane e soprattutto per avere una squadra che ha un obbiettivo, perché al contrario al minivolley i bambini vengono per imparare e divertirsi e non per vincere un campionato.
(F) Provi un'immensa soddisfazione nel vedere che i bambini ti ascoltano e provano a fare quello che dici, oltre a un senso di gratificazione nel vedere che la tua fatica viene ripagata attraverso le loro parole piuttosto che con il loro gioco.
(M) Da allenatore mi piace vedere la crescita di ogni bambino e vedere che mettono in pratica i miei consigli.
(Z) Da allenatore, mi motiva la voglia di trasmettere passione ai bambini, di stare loro vicina sia quando le partite o i tornei non si vincono, sia quando, con le vittorie o le partite ben giocate, i sorrisi tornano sui loro volti e la voglia di giocare è sempre di più.

Valsugana per te è...
(B) Una società su cui si può sempre contare.
(F) Crescita e impegno
(M) Impegno
(Z) Luogo di crescita

Quali sono le maggiori soddisfazioni e quali le difficoltà più grandi nell'allenare ed educare dei bambini?
(B) Le maggiori soddisfazioni sono i risultati che si riescono ad ottenere in poco tempo, essendo bambini imparano molto più velocemente degli adulti e la loro crescita sportiva è molto rapida. Le difficoltà più grandi sono: saperli gestire, la squadra è composta da ben 25/30 bambini e nonostante ci siano quasi sempre 5 coach si fa comunque fatica a stare dietro a tutti quanti; altra grande difficoltà sono le differenze tra un bambino e l'altro, si tratta di bambini piccoli che fanno questo sport per divertimento e non per la competitività o per raggiungere degli obbiettivi, ci sono dunque bambini più portati e altri meno e diventa difficile seguire tutti allo stesso modo, si cerca di aiutare chi fa più fatica senza però dimenticare coloro che se la cavano bene.
(F) La più grande soddisfazione è vedere i bambini crescere non solamente a livello pallavolistico, ma anche nelle capacità di relazionarsi con gli altri e formare una squadra rispettandosi. Credo, invece, sia difficile seguire ciascun bambino con la giusta attenzione a causa dei numeri oltre ad attirare la loro attenzione e fare in modo che ti ascoltino nel momento in cui vengono spiegati i giochi e gli esercizi.
(M) Le soddisfazioni maggiori sono vedere la crescita a livello sia individuale sia del gruppo e vedere la loro voglia di venire in palestra. La difficoltà più grande è la pazienza.
(Z) Allenare i bambini è molo difficile perché non sai mai cosa aspettarti: hai sempre paura di esagerare con gli esercizi o le aspettative, quindi a volte si tira un po’ indietro.. ma i bambini sono un po’ magici in questo e sorprendono positivamente, nonostante siano tanti e la difficoltà di seguirli uno ad uno sia considerevole per noi allenatori.

Chi mi dice come si prepara e gestisce un allenamento e più in generale la programmazione annuale nel minivolley? Come vi coordinate?
Elena Z.: Abbiamo degli obiettivi stabiliti per il minivolley, ma avendo un numero troppo variabile, soprattutto nell’ultimo periodo, ci prepariamo delle alternative e decidiamo in base a quanti sono.
Elena F.: Per quanto riguarda l'under 11, all'inizio dell'anno abbiamo ripreso i fondamentali e cercato di sistemarli in modo da avere una buona base; poi, con l'avvicinarsi dell'inizio delle partite, abbiamo iniziato a unire il lavoro fatto fino a quel momento provando a costruire un gioco che sta ancora oggi crescendo. Siamo partiti dal fare 1 o 2 passaggi, fino ad arrivare a farne 3 e ad individuare i luoghi del campo dove poter fare punto.

Elena Z., come ti sembra che viva la pallavolo un bambino rispetto a chi è più grande?
Un bambino a mio parere presta meno attenzione al momento dell’allenamento, non può capirne appieno il significato… ma nel momento del gioco, tutti i bambini sono leali e ci mettono tutto l’impegno che hanno, fino all’ultimo, cosa che spesso nei più grandi tende a volte a calare, soprattutto quando non si hanno grandi soddisfazioni.

Martina, quali sono le emozioni che dà a te allenare dei bambini e vedere la loro crescita?
Gratificazione nel vedere che tutta la mia fatica viene ripagata.

Elena F., come si trasmette la propria passione a dei bambini?
Si trasmette la passione incoraggiandoli sempre, motivandoli nonostante tutto e facendo in modo che siano costantemente tutti coinvolti nel gioco. È giusto unire l'impegno e gli esercizi un po' più tecnici a ciò che comunque li diverte per fare in modo che la passione aumenti.

Beatrice, secondo te, quali qualità servono per sapere gestire un gruppo di minivolley?
Credo che la cosa più importante sia immedesimarsi in loro, capire cosa possono provare e cosa possono pensare del proprio allenatore; altra cosa importante è il divertimento, se durante l'allenamento non ci si diverte e non si scherza si rischia di far passare questo sport come uno sport noioso e si potrebbero stancare facilmente.

Elena, Elena e MArtina, voi siete grandi amiche anche al di fuori della palestra...
Chi è la più forte a pallavolo?
(F) Martina; (M) Elena F.; (Z) Martina
Chi la più paziente e comprensiva?
(F) Non saprei proprio chi delle tre; (M) Non saprei; (Z) Martina
Chi la più permalosa e vendicativa?
(F) Martina; (M) Io; (Z) Tutte tre siamo messe maluccio in questo...
Chi spiega meglio gli esercizi?
(F) Io; (M) Elena F.; (Z) Elena F.
Chi cucina meglio?
(F) Io ed Elena Z., Marti sicuramente no!; (M) Elena Z.; (Z) Io ed Elena F.
Chi è più combattiva?
(F) Elena Z.; (M) Elena Z.; (Z) Io
Un pregio e un difetto che riconosci ad ogni tua amica...
(F) Per quanto riguarda Martina, se le si dà fiducia, mette tutta se stessa, però è vendicativa; Elena Z. è organizzata, ma ripetitiva.
(M) Elena Z. è determinata e testarda, Elena F. è precisa e permalosa.
(Z) Martina è solare e un po' lunatica, Elena F. è disponibile e testarda.

Fantastiche!! Grazie mille!!!
Chiacchieriamo ora con Elena S., aiuto allenatrice soprattutto nelle giovanili più piccole e referente formale del minivolley.

Soprannome: Elle
Numero e colore preferito: 11, rosa
Tre pregi: affidabile ,disponibile, sincera
Tre difetti: lunatica, permalosa e...
Hai animali? No
Scegli un libro o un film preferito: Mamma mia!
Hobby: musica
Ruolo preferito: banda
Descriviti in poche parole...
Credo di essere una persona allegra, solare, spensierata, testarda, sicura di me, curiosa, disponibile, pronta a mettersi in gioco.
Quando sei entrata nel mondo della pallavolo: a undici anni.
Breve storia del tuo percorso: Ho iniziato a giocare a pallavolo un po' perché ero curiosa di conoscere lo sport e un per amicizia, poi mi ha preso sempre più e sono arrivati i successi, tra i quali ricordo il terzo posto nel campionato di eccellenza Under 14, l'accesso alle fasi di eccellenza anche nelle categorie successive, fino all'esordio in serie D. Ma non dimentico neanche tutti i tornei e ritiri durante le vacanze che hanno incrementato il mio amore per questo sport.
Perchè la pallavolo? E' una domanda difficile,ma credo che in un mondo dove lo sport è solo un modo per fare soldi e diventare famosi, la pallavolo riesce a comunicare altri valori sia nel campo che nella vita di tutti i giorni che ritengo personalmente indispensabili: lavoro di squadra, umiltà, aiuto reciproco, velocità di reazione, non per ultimo creatività e problem solving.
Hai fatto altri sport? Ginnastica artistica.
Quali emozioni suscita in te da giocatore? agonismo, complicità con le compagne, sacrificio, gioia, tristezza, paura, ansia, euforia. Sono un mix di emozioni che solo quando giochi provi ed è difficile da spiegare, è un gioco talmente veloce che le emozioni cambiano troppo velocemente per essere descritte tutte.
Quali emozioni suscita in te da allenatore? passione, agitazione, gioia, soddisfazione, felicità,realizzazione
Penso che vedere i propri sacrifici avere risultato ed essere apprezzate dalle ragazze sia davvero la cosa più bella che possa dare la pallavolo, anche qui mi trovo in difficoltà a dare dei nomi alle emozioni che si provano perché sono talmente unite che distinguerle è impossibile... Credo che vedere le ragazze felici e soddisfatte per quello che riescono a fare dopo averlo provato mille volte in allenamento sia comunque la soddisfazione migliore.

Da atleta si percepiscono alcune scelte o rimproveri degli allenatori in un certo modo, poi diventando coach si cambia prospettiva su alcune cose. Secondo te perché? Quando ti è capitato o hai rivalutato una situazione vissuta da giocatrice con occhi da allenatore?
Ho avuto esperienza da allenatrice/giocatrice per almeno quattro anni e inizialmente non è per niente facile gestire la situazione; sono due situazioni dove i ruoli, le competenze, i doveri e le responsabilità sono molto diverse. Il passaggio da uno all'altro non è immediato e soprattutto non è facile: nel momento in cui si esercitano entrambi i ruoli anche se in squadre diverse bisogna essere in grado di riconoscere le proprie competenze in quel momento e avere l'umiltà di fare un passo indietro ed essere in quel momento solo atleta o solo giocatore, le vie di mezzo non sono possibili, si rischia solo di peggiorare il gioco di squadra.

Il minivolley ha forse il vantaggio di essere più ludico per i bambini rispetto a squadre più grandi, con meno tensione agonistica e più possibilità di fare apprendimento attraverso giochi. Allo stesso tempo è più complicato spiegare i concetti, tenere in pugno la situazione, dare spazio a tutti. Quali sono le peculiarità positive del minivolley che si perdono per strada nelle “Under”? E quali le difficoltà e le sfide maggiori da affrontare ad ogni allenamento, ma anche nella programmazione stagionale del minivolley come responsabile? Infine, quali obiettivi ci si prefigge, nell’arco annuale e con ottica societaria per il futuro del bambino?
L'aspetto ludico del minivolley è sicuramente importante,ma non è assolutamente l'unico scopo che ci prefiggiamo. Lavorare con i bambini è sicuramente molto stimolante e divertente: hanno una capacità di apprendimento e miglioramento molto veloci e si possono davvero notare i passi avanti di settimana in settimana. 
Allo stesso tempo, non è così facile come molti pensano: c'è bisogno di creatività, voglia di mettersi in gioco, pazienza, attenzione e passione.
È vero non è facile tenere in pugno la situazione ma credo che soprattutto con i bambini è sicuramente necessario coinvolgerli chiarendo e stabilendo assieme a loro le regole, premiando chi le rispetta e "punendo" chi non lo fa: ci sarà sempre il bambino più vivace e quello più timido ma è proprio questo il bello,e sta a noi allenatrici ricavare il meglio da tutti.
Ciò che ci poniamo come obiettivo è sicuramente rivedere i bambini l'anno successivo per continuare il lavoro insieme, ma a livello più specifico non pretendiamo la massima e perfetta esecuzione del gesto tecnico, é necessario lavorare sulla motricità generale, la coordinazione, la percezione di sé stessi nello spazio e poi ovviamente sui gesti tecnici "di base" quali bagher,palleggio e battuta.

Un fattore generico che accumuna il minivolley a tutte le latitudini, soprattutto nel settore femminile, è la grande partecipazione di bambine nei primi anni (avviamento ed elementari), ma anche una forte dispersione prima di arrivare in Under 12 o Under 13. Si è provato ad intervenire proponendo ad esempio campionati o concentramenti che favoriscano il gioco, però in U11 è difficile vedere bambini che concepiscano i tre passaggi o che abbiano il livello per farlo, mentre i concentramenti, per quanto belli, sono comunque ripetitivi, cioè non apportano qualcosa di nuovo ai più grandicelli rispetto a quanto fanno i più piccolini. Se tu avessi il potere di cambiare le cose come meglio credi, quali misure adotteresti per incentivare il minivolley e la pallavolo in generale? In altre parole, come porteresti un bambino in modo progressivo e con iniziative idonee dall’inizio (avviamento) fino agli ultimi anni prima del passaggio in “Under”, permettendogli una crescita progressiva e allo stesso tempo proponendogli cose nuove e adeguate all’età ogni 1-2 anni, per non disperderlo e fargli passare la voglia?
Mi trovo d'accordo con parte delle affermazioni di questa domanda anche se la risposta non è per niente facile.
La federazione ogni anno cerca di migliorare per appunto evitare il fenomeno "dispersione" è infatti i dati sono in discesa ma purtroppo non è mai abbastanza.
Di certo un bambino "più grande" si sente tale di fronte a bambini "più piccoli" e magari alla prima esperienza, e quindi ha bisogno di più individualizzazioni nel lavoro,e penso sia questa una delle modifiche necessarie: ogni ragazzo ha bisogno di essere seguito e avere esercizi adeguati al suo livello: sarebbe opportuno quindi avere molti istruttori e molte palestre per dividere i ragazzi in base all'età ed essere in grado di creare gruppi più omogenei che tendono ad una progressione nell'insegnamento della pallavolo e alla maggiore variazione negli esercizi.
Credo che un intervento radicale non sia possibile ma se si individuassero varie "minicategorie" di avviamento alla futura pallavolo i ragazzini troverebbero la soddisfazione che si trova a giocare ogni partita e affrontarla anche con la consapevolezza di avere un'avversario all'altezza. G gg,
Penso che questa mentalità sia già in atto anche se condivido la possibilità di rinnovamento dei concentramenti per invogliare ogni volta di più i bambini,anche il solo inserimento di una stazione "relax" dove poter creare un cartellone tutti assieme potrebbe aiutarli a fare gruppo e divertirsi. 
Credo fermamente che il minivolley sia avviamento alla pallavolo,di certo non si possono verificare giocate da serie A ma la passione,la voglia e la tecnica di base sono assolutamente gli stessi, d'altronde se non ci credessi non sarei nemmeno qui!

Un’altra discussione molto attuale è sull’importanza data al risultato ed all’agonismo fin dalle prime giovanili. A nessuno piace perdere, a volte occorre però fare una scelta tra risultato immediato e formazione a lunga visione dell’atleta, allo stesso tempo questo comporta rischi nel far piacere questo sport. Un’altra scelta difficile, per una società e per un allenatore, è tra valorizzare un singolo forte rispetto a dare spazio a tutta la squadra. Terza problematica è l’agonismo: sta diventando eccessivo, anche sugli spalti, sono importanti, il divertimento e la crescita passa da sconfitte; allo stesso tempo è uno sport in cui per natura non esiste neanche il pareggio, in cui serve grinta e mentalità vincente, perdendo si perdono motivazioni. Quarta questione, è per un allenatore, tra adattarsi alla squadra che si ha, piuttosto che plasmarla imponendo la propria metodologia. Infine, formare tecnicamente e moralmente è l’obiettivo principe e la panchina può avere un valore educativo, però così un atleta che si impegna perde inevitabilmente passione e non si dà reale possibilità a tutti, rischiando anche preferenze. Cinque aspetti difficili da valutare o in cui trovare l’equilibrio, fattori in cui ogni persona ha la propria visuale. Qual è il tuo pensiero in merito a questi punti?
La problematica dell'agonismo e la sete della vittoria del risultato sono ormai pane quotidiano. Dal punto di vista del minivolley devo dire che questa è ancora silente come manifestazione, il nostro obiettivo è quello di formare atleti ma anche persone,siamo educatori che oltre alla tecnica e alla passione per questo sport collaboriamo alla formazione di un individuo che un domani dovrà essere autonomo all'interno della società e per questo è anche compito nostro trasmettere valori giusti e "puri". Sono dell'idea che si debba dare una possibilità a tutti,nel limite delle possibilità di tutti i regolamenti e in base all'impegno dell'atleta stesso ma pensò che l'individualizzazione di un solo singolo forte sia un danno nei confronti dell'intera squadra che si sente inferiore a lui.
Concludo dicendo che la panchina,per esperienza personale, è una grande maestra di vita: ho fatto quasi quattro anni di panchina entrando in campo al 23 di ogni set in battuta, e non nascondo che sia stato difficile e che la sera quando tornavo a casa magari piangevo e minacciavo di lasciare tutto.. ma non ho mollato,sarebbe stata la scelta più facile e a me le cose facili non sono mai piaciute. Così mi sono rimboccata le maniche e con impegno e fatica sono arrivata fino alla serie D e ogni volta che racconto questa storia mi emoziono perché ancora oggi ringrazio l'allenatore che mi ha insegnato che la panchina, a volte, è meglio di una figuraccia in campo! Purtroppo credo che questo ragionamento si maturi solo quando, come me, si passa dalla parte opposta del campo e che stia a noi allenatori accompagnare gli atleti a questo ragionamento.

Grazie!
 

Partner principali

Links

Pallavolo Valsugana - Via Tevere, 27 - 35135 - Padova (PD) - Tel. 371.6349972  - Email segreteria@pallavolovalsugana.it
N° iscr. CONI 75114 - Codice FIPAV 06.024.0364 - Anno Fondazione 2008 - C.F. / P. IVA 04319750289

Sito generato con sistema PowerSportArea Manager