N° 20 - Pubblicato 25/09/2020
MARCO PONCHINA
Coach
Marco è pallavolisticamente duttile Da giocatore ha interpretato diversi ruoli, ha militato come massima categoria in Serie D e C, prima di infortunarsi al ginocchio, per poi giocare molti anni in campionati di divisione.
Come allenatore ha esordito al Tencarola in Terza divisione femminile e aiuto in Serie C maschile. Dopo vari anni in divisione su diverse panchine e come secondo sempre in Serie C, comunque non privi di soddisfazioni, sono arrivate le ultime tre esperienze condite da due promozioni e un rinomato settore giovanile: all'Usma categoria guadagnata da Terza a Seconda divisione, poi avventura in Under 16 e in seguito Under 18 all'Aduna Volley, inoltre ha fatto il vice-coach in Serie B2 al Volley Eagles. Tutte esperienze valse la chiamata all'ambiziosa Prima divisione dello scorso anno nel Valsugana. Fiducia reciproca ed occasione colte al volo da società e coach che sono culminate con l'immediata risalita in Serie D.
Soprannome
Quando giocavo era Mac!
Descriviti in massimo quindici parole o con una citazione o con una canzone
Persona tenace che vuole tirare sempre fuori il massimo da me e dai miei atleti.
Cosa chiedi ai tuoi atleti, qual è il tuo "mantra" pallavolistico
Dai miei atleti chiedo una sola cosa: "cercare di essere atleti!". Questo cosa vuol dire che essere un atleta non è solo andare ad allenarsi e andare a fare la partita, è un modo di vivere di essere e di porsi in qualsiasi situazione della vita in cui ti trovi. Significa a volte sacrificare qualcosa a favore della propria passione, significa saper ascoltare e mettersi in discussione, significa entrare in sintonia con il proprio allenatore.
Punto tantissimo sulla parte fisica e mentale dell'atleta. E sull'alchimia che si deve creare: se non c'è gruppo, non c'è squadra.
Hobby o passione oltre al volley
Fotografia e in piccola parte aeromodellismo!
Ruolo da atleta e quello che ti avrebbe incuriosito fare
Ho giocato in diversi ruoli: come laterale per alcuni anni, poi fatto un paio di anni come palleggiatore e infine il resto della mia carriera pallavolistica come opposto. Non mi avrebbe per nulla incuriosito fare anche libero o centrale! Ma avrei fatto volentieri il palleggiatore fin dall'inizio...
Momenti fondamentali per la tua carriera e quelli più emozionanti o piacevoli
Le stagioni che più ricordo sono legate alle varie promozioni avvenute nel corso dei 18 anni in cui alleno, ricordo in particolare modo le stagioni con le giovanili durante le quali ho ricevuto dei feedback che ricorderò negli anni sia sotto l’aspetto tecnico tattico che a livello di rapporto umano con atleti e genitori.
Come giocatore ho avuto la fortuna di fare parte di un team di persone con i quali a distanza di vent’anni abbiamo ancora un ottimo rapporto di amicizia, allenati da due allenatori che sono stati i miei mentori x atteggiamento, grinta e competenza!
Di solito anche i più grandi atleti e coach imparano molto dalle proprie sconfitte: ti è mai capitato di fallire un obiettivo o risultato che ti eri prefissato, nel tuo percorso ci sono mai stati momenti in cui volevi arrenderti, come hai reagito e come sei riuscito a superare questi periodi più negativi?
È successo anche a me, ricordo in particolare una partita da allenatore in cui ho sbagliato i cambi e probabilmente è costata la promozione. In generale ho imparato e lavorato sui miei errori ed a valutare bene alcuni tipi di situazione, anche a non essere condizionato perseguendo le mie idee.